52 lontani dall’ ottenere il benefizio della pace. Giacinta, la vedova dello spodestato re Bodino, ritiratasi a Cattaro, preparò da questo luogo la rivolta contro al re che i Serbi avevano sostituito a Bodino. E le astuzie di lei tanto poterono sull’ animo de’ suoi partigiani, che il regnante finì per suo volere cieco ed evirato. Fu allora inalzato al potere Vladimiro, ma Giacinta che voleva vedere re, il secondogenito Giorgio, preparò a quello una pozione di erbe velenose raccolte a Cattaro, che ministratagli a tradimento le facilitò la via alla desiderata meta. 1 E Giorgio salito al regno, per accarezzarsi il popolo, si mostrò largo di benefizi verso ognuno, massime verso i Cattarmi che avevano tollerate le perfide trame di sua madre. Ampliò adunque egli il dominio dei Cattarmi, aggiungendo ai loro possedimenti, con rescritto 15 Agosto 1115, i territori di Prevlaca, Lustiza, Cartoli! e Pasiglav fino ai confinini della zupa di Garbai. 3 Contuttociò Giorgio non fu meno infelice de’ suoi predecessori, chè imitando poscia le arti della madre per assicurarsi il trono, andò incontro alla vendetta del popolo e dei Bisantini. Un esercito greco s’avanzò ne’ suoi stati; Giacinta presa a Cattaro fu tradotta prigione a Costantinopoli ove cessò di vivere, e sul trono di Giorgio fu posto suo cugino Grubessa eh’ egli teneva in carcere. Impotente a sostenere l’urto delle armi bisantine, Giorgio al loro apparire fuggì in Bosna, ove rimase alcuni anni meditando la rivincita. Ivi trovò di fatto fautori e armi ; battè e vinse il competitore. Ma invano, chè volendo reintegrarsi nei diritti del padre, tolse a suoi popoli quella 1 Du-Cange. 49. 2 Corner 51.