70 questo asserto si fece appello all’ autorità di S. Saba, santo arcivescovo serbo, fratello a Stefano primo-coronato, attribuendogli l’istituzione del vescovato ortodosso per la Zenta in Prue laca. 1 S. Saba instituí bensì una cattedra vescovile nella Zenta, ma Domentiano, 2 la Chronica Serbica. 3 Maikov 4 e gli altri più accreditati scrittori serbi sanno dirci in proposito soltanto che fu sul litorale della Zenta. E fin dove propriamente si estendesse questo litorale, l’apprendiamo dal Maikov, 5 il quale, sull’autorità del re Stefano primo-coronato, 6 considera il territorio di Cattaro fuori dei limiti di essa. Il rescritto attribuito al re Stefano primocoronato, da noi ricordato, è dunque da considerarsi dal lato storico nulla più di un parto del genio inventivo di Basiglio Irmonak monaco di Milosevo, che si da il vanto di averlo scoperto nell' anno 1633. — Vedremo più tardi come questi stessi possedimenti fondiari, de’ quali in quel documento è attribuito l’arbitrario possesso a Stefano, appartenessero in parte a privati, in parte al comune di Cattaro; come il successore del re in discorso nell’atto in cui riconosce al comune ed ai nobili di Cattaro i possedimenti ottenuti da Giorgio (1115), si riferisce bensì ai rescritti de’ suoi predecessori, ma senza far cenno di questo documento, 1 0. P. Sematizam I. c. fiovakovié. St. Il campo d'Azione di Ne-tnagna (trad. F. Alafcevié) Spalato, Zannoni 1878, p. 85. ecc. 2 ¿ivot Sv. Simeuna i Sv. Save — edit. Daniiié. 3 E codice serbico latine reddita operante L. B. F. Pejacevié, nel-r Arkit. za Povj. Jugos!, di Kukuljevié III. p. 10. 4 Islorija Srpskoga Naroda — trad. Danicic (II. ediz.) Belgradd 1876, p. 22. 5 I. c. 10. cfr. Daniciò. Rjecnik Knjiìevnik Starina Srpskili — Belgrado 1863. II. 376 e seg. 6 Miklosié Mon. c. 4.