VII. Distrutta Dioclea, la cattedra vescovile di Cattato ritornò sotto la giurisdizione metropolitica di Salona, ma per poco. Correndo l’anno 1033 il Metropolita indetto un concilio provinciale, chiamò a parteciparvi cogli altri suffragai ìei anche il vescovo di Cattare). Questi (il suo nome non restò conservato) per superare 1 le difficoltà che allora erano congiunte ai viaggi di mare si unì ai vescovi di Dolclgno, di Antivari e di Suacia e s’imbarcò in compagnia loro alla volta di Spalato. Avevano corsa mezza la via con abbastanza buona fortuna, allora che un’ improvvisa burrasca li sorprese tra le scogliere di Lesina e reso vano ogni sforzo dei marinari, li gettò con impeto veemente sopra una secca, tanto che rotta la barca, neppure uno di loro potè scampare alla morte. Ciò accadde a Bacile presso Torcole, dodici miglia lontano da Lesina e tutt’oggi presso quei marinari se ne mantiene la tradizione. 2 Appresero da questo fatto i Cattarmi quanto poco comoda tornasse loro la subordinazione al metropolita di Spalato. Mandarono perciò 3 rappresentanti al Papa che gli esponessero le difficoltà che impedivano al loro vescovo di giovarsi del consiglio e dell’ opera del primate salonitano, 1 Carrara I. c. 58. — Parlati 432. — Thom. Arcid. Hist. ¿alonit. cap. XV. 2 Altri additano lo scoglio Biskupadu, Carrara ibid. 3 Farlati ibid. 5