133 a sue spese nei cantieri di Cattaro, 1 e ridusse colla forza le città che non volevano aderire alla rivoluzione alla cui testa egli crasi messo. Nè meno fortunato fu questo re nelle sue imprese contro il Turco. L’indipendenza serbica era rimasta distrutta a Kossovo (15 Giugno 1389) e le armi bosniache erano state messe in fuga. Non perciò la Bosna cadde allora sotto il giogo della Mezzaluna, ma le risparmiò la devastazione e la schiavitù l’eroismo di Vlatko Hranich, 2 il quale arrestò nelle strette di Novibazar le irrompenti orde turchesche, le battè e le obbligò a ritirarsi. 3 In premio di questa vittoria Tvarko lo investì del principato Chelmense, che comprendeva la Narenta e Gacko, con eventuali diritti sul golfo di Cattaro, 4 o meglio sul tratto allora annesso ai domini dell’Ercegovina che mette al mare nel bacino di Castelnuovo. 5 Ma Tvarko prima di aver fatto valere i diritti accordati al suo valoroso capitano, morì (1392) senza prole legittima e quindi la sua morte, aggiungendo nuovi stimoli alle passioni dei grandi, fu origine di gravi turbolenze nel regno. Prima però che qualche altro, approfittando di questo stato di cose, accampasse diritti e pretendesse il possesso di Cattaro, questa città cogliendo il momento propizio per emanciparsi anche dal patrocinio del regno di Bosna subito per dieci anni, (1383-1392) si proclamò 6 comune libero ed indipendente da straniere influenze. E perchè la forma di governo 1 Commiss, degli Spalatini X Junii 1388. — V. Lucio. Istoria di Dalmazia ecc. p. 340. — Gebharhi. Geschichte der Krinigreiche Dalmatica, Croatien ecc. Pest. Seyrer 1805 p. 418. — Fcssler ecc. 2 Ljubich. Ogledalo. 3 Durando. Notizie storiche, geogr. e stai, sulla Bosna ecc. — Ljubich. Ogled. 1. c. 4 Durando ibid. 5 Jiricek. 6 Corner 1. c. 71. — Orbini 300. — Farlati ibid.