83 Mentre tali cose si andavano svolgendo nell’ interesse del culto cattolico, il comune di Cattaro non trascurò i suoi interessi materiali. Nulla anzi lasciò intentato per migliorare le proprie condizioni, massime per quello che riguardava la navigazione ed il commercio oltramarino allora come sempre unica fonte di risorse al Bocchese. Vigevano tuttavia i trattati stipulati coi Ragusei negli anni 1181, 1206 e 1257, ma questi non regolavano che una parte dei bisogni del commercio, e la prosperità raggiunta ora dalla marina bocchese faceva sentire l’urgenza d una convenzione la quale avesse potuto, nonché regolarne i rapporti con quel comune, assicurare l’accesso e qualche guarentigia nel porto che allora era lo scalo più facile e più favorito del commercio del-l’Ercegovina. Andarono perciò a Ragusa delegati i cattarmi Trifone arcidiacono, Tom. de Drago, Calisto Povergeni, Giov. de Pribi, Martolo de Pasquali, Michele di Pietro, Dimne e Giovanni Be-lecci, per de venire ad un nuovo patto con quella repubblica commerciale. 11 dì 5 Luglio 1279 nella sala del palazzo rettorile di Ragusa, 1 fu infatti firmato il nuovo trattato, mercè il quale i dazi ed i diritti marittimi venivano reciprocamente modificati, regolate le leggi sui debiti, ed assicurato sì in tempo di guerra clic in tempo di pace, libero l’esercizio della navigazione fra i porti delle parti contraenti. Ma più dei capitoli riguardanti il commercio e la navigazione dei cattarmi, importa qui rilevare le condizioni alle quali i Ragusei sono devenuti alla stipulazione di cosifatto trattato, imperocché se queste dall’ una parte danno al documento piuttosto il carattere di alleanza offensiva e difensiva tra i due limitrofi comuni contro i re di Ras-sia, che di trattato meramente commerciale, mentre 1 Ljubicli. Monumenta I. 120.