RAGIONE DEL LIBRO per troppo desiderio di certezza non possono scorgere che le loro insegne, la loro verità, unica giusta. E la nazione è una verità certa anche per chi più è nato ad opporle il diritto dell’ individuo. Non c è individuo così singolare e solitario che non senta di essere quello che è perchè la sua nazione è quella che è : oltre ogni possibilità di scelta, secondo natura, come la madre, come le poche cose di cui si vive e di cui si muore. Ma bisogna essere nati in margine alla patria — in margine a tutto il mondo di civiltà e di bellezza di cui si illuminarono anche i nostri sogni aberranti — per sentire come l’ istinto ci richiama ad essa, nei giorni in cui si rinnova tragico l’antico travaglio degli uomini che si contendono la terra. E si rinnovi anche nel dolore e nel terrore : la pietra angolare su cui qualche buona cosa umana si è costruita è stata sempre una pnetra venata di sanguigno: tristezza del destino umano, ma tristezza che è verità. Perciò un italiano può con animo sereno chiedere a tutti gli Italiani la guerra per la sua città. Anch’ io invoco da tutta la patria — da coloro che nel momento fugace hanno, delegato dalla nazione, il diritto di agire per la patria perenne — la liberazione di Trento e di Trieste. Liberate le due provincie italiane dall’ Austria, dal germanesimo che è ! animatore pericoloso dello stato senz anima, da tutti i pericoli che domani potrebbero annullare per sempre il diritto italiano su codeste rive e su codesti monti. Salvate oggi il Trentino e la Venezia Giulia dalla disciplina austriaca deformatrice, perchè quegli Italiani si purifichino domani anche dai sedimenti impuri che il veleno della schiavitù può aver lasciato nei loro cuori. Sono cuori giovani ; così giovani che credono a tutte le purità. Alla patria noti hanno mai chiesto la ricchezza ma la nobiltà, non /’ utilità ma la bellezza. LItalia è stata per essi il termine stesso — vi —