LA PROVINCIA DI TRIESTE Fiume e il dominio ungherese. Subito dopo Abbazia finisce l’Istria e anche.... l’Austria. Comincia l’Ungheria. Cioè, nell’angolo più interno del Quar-nero, tra l’ultimo sperone delle Giulie italiane e il primo dei Kapella croati, vi è un possesso ungherese : una colonia ungherese in una città italiana: Fiume. A Fiume l’assurdo politico in cui vive tutta l’italianità dell’Austria si complica di incongruenze anche più strane. L’italianità del paese, primitiva e spontanea - anche Fiume è di quei centri adriatici che sono italiani senza essere stati mantenuti alla nazione comune dalla Signoria veneziana - spiritualmente gravita verso l’Istria italiana. Dall’ altra parte c’ è lo slavismo che la preme con tutta la forza della Croazia. Viceversa chi comanda è l’Ungheria: stato e stirpe lontani, gente di lingua disforme da tutte le lingue europee, d’animo e d’intenzioni esotiche: Fiume ungherese ricorda all’Italia che tra gli invasori scesi nei secoli dai valichi delle Giulie ci sono stati anche gli Unni. Il suo destino, simmetrico a quello di Trieste, di città dell’impero, la ha data in sorte all’Ungheria quando l’impero austriaco si è sdoppiato in monarchia austro-ungarica. Perchè? Perchè - fu detto nel 1867, l’anno della bipartizione dell’impero - Fiume era stata già attribuita all’Ungheria da Maria Teresa nel 1776. Attribuzioni, tanto l’una quanto l’altra, non diverse da quelle che gli stati europei si mercanteggiano nei loro accordi coloniali : che un villaggio negro sia piuttosto della Francia che dell’ Inghilterra non è poi una grande offesa al diritto umano. Fiume, che era vissuta - come Trieste -comune autonomo sotto la protezione feudale dei Duinati, in _ 85 -