GERMANIA, AUSTRIA, SLAVIA germanica nel mondo europeo, almeno verso l’Oriente. Il consigliato inorientamento dell’Austria era uno spostamento della direzione colonizzatrice dell’Austria, costretta a lasciar la presa dalla parte dell’ Italia, ma anche un avviamento di tutto il germanesimo verso i Balcani, verso l’Egeo, verso tutto il mondo a cui si può salpare da un porto dell’Egeo. Così nella realtà della politica europea si sono avute due potenze autonome, la vecchia Austria e la nuova Germania, ma il germanesimo è rimasto uno. Naturalmente nella pratica dei politici professionisti i due stati sono stati considerati come due entità indipendenti e perfette ciascuna in se stessa. Il legame dell’alleanza che la Prussia offrì all’Austria nel 1879 fu giudicato alla stregua di qualunque altra alleanza fra due altri stati qualunque, un legame utile certamente a tutte e due ma convenzionale come sono tutti i legami fra gli stati di questo mondo e di questa Europa. Non tutti hanno veduto abbastanza chiaramente che l’alleanza germano-austriaca era qualche cosa di più vitale; era ed è il blocco totale ed armato del germanesimo contemporaneo. L’esistenza di un impero germanico più potente, l’autoconsacrazione di un re di Prussia quale Deutsche Kaiser - Imperatore tedesco non Imperatore di Germania - parve portasse di necessità un’attenuazione del germanesimo austriaco. Nell’Austria oramai ridotta a vivere sotto la duplice intitolazione di Austria-Ungheria - come una ditta che, per salvarsi dal fallimento, si aggreghi, quale socio d’affari, il commesso - costretta sempre più a vivere di elementi sempre meno tedeschi, si vide uno stato nuovo, provvidenziale e quasi quasi desiderabile. Il luogo comune dell’Austria da inventarsi se non ci fosse di già ha avuto facile corso nei gabinetti diplomatici non meno — 104 —