LA PROVINCIA DI TRIESTE la Lega Nazionale per costituire l’unica provincia ideale degli Italiani con le cinque provincie reali dello stato austriaco : il Trentino, Gorizia, Trieste, l’Istria, la Dalmazia. E ancora c’è rimasta fuori Fiume che, essendo annessa all’Ungheria - l’Ungheria, come tutte le imitatrici, peggiora l’Austria - non ha consentito nemmeno il diritto ad una sezione dell’innocente Lega. Ma siccome anche i popoli più devoti dell’ideale vivono nella realtà, così di fatto i contatti fra gli Italiani di ciascuna parte sono meno continui di quanto farebbe credere la contiguità topografica. Costretti dalla necessità pratica al particolarismo, devono fare uno sforzo anche contro questo nemico interno in cui qualche ingenuo lontano ha creduto di scorgere una specie di benefica autonomia. È, caso mai, la triste illusione di autonomia che può dare la solitudine. Ogni centro dovendo combattere una battaglia che si presenta con aspetto un po’diverso, la battaglia si fraziona e perde alquanto della sua efficacia complessiva. E per di più la coscienza locale, non scorgendo che il nemico immediato, perde facilmente di vista la direzione e l’intenzione generale dell’ avversario. La necessità tattica si risolve in un danno dell’azione strategica. Così si spiegano certi errori di valutazione che sono frequenti in Austria fra Italiani ugualmente gelosi della nazionalità comune: è l’angustia morale inevitabile a chi vive in una realtà angusta: è l’effetto del sistema cellulare austriaco. Trieste per prima ne soffre. Soffre di essere una città senza territorio. Il territorio amministrativamente congiunto alla grande città è appena di 95 km. quadrati: pochi e poco fruttiferi. La campagna, che in un assetto logico dovrebbe fornirla almeno dei prodotti del suolo, è il Friuli orientale, la pianura che si stende dal confine politico lungo il mare sino a Monfalcone. Ebbene, — 64 —