L’ ORA DI TRIESTE Allo scoppio della guerra l’opinione corrente - quella a cui sono sottoposti più che non si creda anche gli uomini di stato - fantasticava la guerra rapidissima : due o tre mesi. Poi si è formata l’opinione contraria della guerra lunghissima, indefinita. Opinione di origine inglese, probabilmente giusta per la guerra inglese contro la Germania. Ma tra alcuni degli altri stati belligeranti, nelle guerre che rispetto a quella anglo-germanica sono accessorie, ci sono indizi di rallentamento. E anche ammesso senza il minimo dubbio che Francia e Russia non faranno pace con la Germania che insieme con l’Inghilterra, quella parte di guerra europea che è volta contro l’Austria-Ungheria potrebbe avviarsi più rapidamente alla sua conclusione. Perchè la Francia e l’Inghilterra non hanno interesse a distrugger completamente l’Austria e perchè anche la Russia, protettrice della Serbia, potrebbe consentire presto una pace all’Austria-Ungheria oramai quasi vinta. I segni morali della sconfitta — e la sconfitta è un fatto morale : un esercito può essere battuto, ma un paese non è vinto fin che non ammette di essere vinto - ci sono in Austria. L’Ungheria non vorrà fare causa da sè, all’infuori dell’Austria, come si pretende: ma può influire potentemente a che l’Austria, salvando tutta l’Ungheria, salvi ancora buona parte di se stessa. La Serbia, vittoriosa per la seconda volta, non chiede che la Bosnia-Erzegovina. L’Austria, per quanto germanica di natura e di tradizione, potrebbe anche sciogliersi dalla compagna meno sfortunata nella terribile impresa. Meglio feriti che morti. L’Austria sconfitta in Galizia e in Serbia potrebbe ancora segnare una pace con la sua flotta quasi intatta: e l’Adriatico avrebbe un porto serbo, ma il predominio economico e politico sul mare sarebbe sempre austriaco. - 159 —