PRIMAVERA 1915 masuri, anche l’esercito austriaco è capace di riprender loro la Bucovina appena invasa. Ondeggiamenti di linea che nel quadro della guerra mondiale non contano se non per il tempo di più che esigono ad essere corretti. Lo sa anche l’Austria che ai fuggiaschi dalla Bucovina, che vorrebbero ritornarvi, proibisce di muoversi dai loro asili di scampo. La sconfitta segue alla vittoria appena abbozzata : se nuove vittorie particolari potranno ancora ottenere gli austro-germanici, saranno sempre più scarse, come i moti del pendolo che deve finalmente fermarsi. Del resto, qualunque cosa avvenga su questo o su quel campo di battaglia, l’Italia deve avere già deciso, non che l’azione, il giorno della sua azione. Questo può essere affrettato, non ritardato. Lo affrettano le cannonate degli alleati franco-inglesi sull’ Ellesponto : le due potenze marittime del Mediterraneo stanno per definire l’assetto di quel Mediterraneo orientale che finora la Turchia affittava successivamente a tutte le influenze straniere. A Costantinopoli si sconfigge l’ultimo bastardo del germanesimo : il giovane turco. Giova anche alla terza potenza mediterranea : ma assente dall’ azione, sarà assente dalla spartizione. Se il Mediterraneo orientale non si rinnova anche per opera sua, l’Italia vede diminuita anche la sua promessa potenza adriatica. Poiché l’Adriatico è la via italiana per l’oriente, e Trieste è l’imbarco italiano per tutti gli scali del Levante. L’eredità che la terza Italia ha raccolto da Genova non meno che da Venezia e sta per raccogliere anche da Trieste è eredità di ricchezze orientali: il destino mediterraneo dell’Italia navigatrice è destino naturalmente legato, per l’Adriatico, al Mediterraneo di Levante. E sul mar di Levante può cominciare la guerra navale dell’Italia che, — 168 —