PRIMAVERA 1915 da restare che qualche mese? Si cerca il nome del prefetto italiano che potrebbe essere mandato a reggere la città dopo l’occupazione: il Podestà, i consigli elettivi certo saranno ri-confermati; a loro l’onore di preparare il plebiscito. Ma se l’Italia non si movesse ? Il Correspondenz-Bureau ha riportato la lettera di Giolitti. Sia pure. Ma che conta la lettera di un ex ministro che ha sempre confessato la più scettica indifferenza per la politica estera, quando Bruno e Costante Gari- * baldi sono morti nelle Argonne pensando Trento e Trieste? Tutto questo è pensato nel silenzio più sospettoso, eppure è evidente di quell’evidenza sicura contro cui la polizia più implacabile non può nulla. Non è più tempo che nemmeno convenga simulare concessioni di sentimento all’Austria. 11 Governo impone i francobolli di guerra - una sopratassa postale a benefìcio delle vedove dei soldati morti in guerra-; nessuno li compra; i rivenditori sono costretti a chiedere collettivamente al Governo che non li obblighi a prenderli, perchè non riescono a smaltirli. Pretesto : l’assoluta mancanza di danaro. Ne rimane soltanto per i disoccupati a cui provvede la beneficenza pubblica: ai primi di gennaio erano già sedicimila. Ne rimane ancora un poco per la Lega Nazionale. Il 7 febbraio si inaugura alle porte di Trieste, a Servola, un nuovo ricreatorio della Lega Nazionale e in nome della Lega il deputato Pitacco pronuncia parole che nel loro simbolismo prigioniero echeggiano il grande messaggio: « Cittadini pensosi qui convenuti, in questo luogo di fecondo travaglio, in quest’ora di repressa letizia ! Gli avvenimenti tragici ai quali trepidanti assistiamo infrenano la gioia serena dell’animo nostro.... quale ci procura la soddisfazione legittima per l’opera egregia compiuta.... Oggi l’edificio tanto auspicato è finito. » E, rivolto — 166 —