LA PROVINCIA DI TRIESTE sono effusi per tutta la costa orientale dell’Adriatico: scivolano sopra un punto, ma sopra un altro si condensano: formano nuovi centri di irradiazione civile. È il mare che in tutti i secoli ha portato il respiro italiano su questa riva. La civiltà italiana dell’Adriatico orientale confessa la sua origine marina nel fatto che è costiera e insulare. Le isole lungo tutto il litorale che va da Fiume alla Dalmazia formano come un’anticosta. E questa anticosta è italiana anche là dove la costa o non è stata tale o non è più. Una divisione territoriale che affermi la realtà del possesso nazionale italiano e della sua influenza civile sulla riva orientale dell’Adriatico oltre l’Istria, dovrà concretarsi principalmente in una partizione d’isole. Le isole sono i ponti che legano al-P Istria italiana i nuclei italiani superstiti sulla terraferma della Dalmazia : Zara almeno. Il fenomeno dell’italianità insulare si afferma subito nelle isole del Quarnero, che formano come un baluardo allTstria dalla parte della costa croata. Nessun dubbio che l’alta costa di terraferma che da sotto Fiume arriva al solitario golfo di Novigrad sia dura, ventosa, minacciosa; ma croata. I nomi italiani dei piccoli porti selvatici - Buccari, Portorè, Novi, Segna - l’uso non del tutto sparito del dialetto veneto come lingua marittima non sono che un riflesso dell’italianità insulare. I pirati che Venezia ridusse ad appiattarsi nei seni più nascosti del Quarnero, nei canali tormentati dalla bora, gli Uscocchi, subirono anch’essi, come poteva la loro rozzezza nativa, la civiltà dei purificatori dell’Adriatico. Ma per contenerli Venezia non ebbe bisogno di penetrare nei loro covi insidiosi. L’antemurale delle isole, facili e comode per chi dominava il mare, era sufficiente. La vedetta avanzata di Venezia verso la — 02 —