LA PROVINCIA DI TRIESTE provocatore, denuncia come ispiratori alcuni degli uomini politici fiumani più temuti dal Governo : il Governo avrà finalmente il pretesto per ridurli al silenzio. Ma lo stesso autore dell’attentato ha schifo della macchinazione, e, riparato ad Ancona, svela la trama: di aver agito per conto della Polizia. La città chiede che sia messo sotto accusa il capo della Polizia e il Governatore. Il Governo risponde imbastendo un processo contro il cittadino fiumano che ha raccolte le confessioni del-l’agente provocatore pentito. L’anima poliziesca dell’Austria di Mettermeli si rinnova nell’Ungheria, liberta cortigiana. Ma Fiume si scioglie dalle angustie in cui la aveva stretta il destino; vede i pericoli dell’egoismo che vuol far da sè, si aggrega moralmente a tutta l’Italia. Il suo confine politico deve aprirsi dalla parte dell’Istria, chiudersi per sempre dalla parte della Croazia e dell’Ungheria. Un ammonimento dei morti ai vivi fece che proprio nei giorni dell’attentato, la città scoprisse nel sottosuolo le sue mura romane. Lungo il fiume che le ha dato il nome moderno ha trovato i baluardi dell’antica Tar-satica : il castello romano del confine dunque sorge dove doveva, qui, perchè qui la natura ha segnato il limite dell’ Istria italiana con le ultime rocce dell’Alpe e l’ultimo fiume che dalle Alpi sgorga nell’Adriatico. Da Quamero a Zara. Al ponte di Fiume è il termine terrestre di una regione italiana. Non è il limite dell’italianità adriatica. Una grande e ricca civiltà è un fluido che emana i suoi aromi ben oltre il vaso che lo contiene. Lingua, pensiero, costume italiano — 91 —