LA VENEZIA GIULIA mezzo dell’Austria, a tutto il possesso della stirpe germanica. Ideale estetico di piccolo borghese, viennese o monacense, che di politica in genere capisce assai poco. A lui può parer possibile anche 1* assurdo di un paese di maschera italiana - per suo diletto - e d’anima austriaca - per sua sicurezza. Anche il governo austriaco, prima del ’66, si illuse di realizzare una tale mostruosità politica; dopo ha dovuto ricredersi: riconosciuto per forza che italiana non era solo la maschera del paese, ma il volto e l’anima, si è messo d’impegno a snaturare l’anima pur di mantenere almeno il corpo. Purché il litorale rimanesse all’Austria, sparisse pure per sempre l’ultimo resto di un’Italia austriaca. Una soluzione diversa - e non discara al piccolo borghese di Vienna - pare che la vagheggiasse il fu arciduca Francesco Ferdinando. Poiché quest’Italia austriaca non si decide a diventare abbastanza austriaca, faccia l’Austria la fatica di diventare lei più italiana. Anzi ridiventare : non si tratterebbe che di riconquistare l’Italia, almeno un bel pezzo d’Italia: Roma in ogni caso eccettuata, per deferenza al Papa. L’unica soluzione possibile è un’altra: che Italia divenga, sia tutta l’Italia, e l’Austria sia quello che può essere. E se non può essere nulla, pazienza. La Venezia Giulia e il confine naturale. I territori italiani dell’Adriatico che l’Austria occupa ancora corrispondono all’incirca alla provincia che ufficialmente si chiama V Oesterreichisches Kùstenland, Litorale austriaco. Al-l’incirca, perchè, mentre l’italianità non è distribuita egual- — 6 —