— 109 — undecima divisione dell’esercito italiano, abolendo dazi d’entrata ed uscita tra essa e le provincie del-T Italia superiore, unificando il sistema monetario, proclamando infine lo statuto del Regno di Sardegna. E ciò non ostante i tentennamenti del Governo di Torino. È utile il riportare succintamente il ragionamento che si contiene in una lettera officiale dal Ricasoli diretta il 7 settembre 1859 a Giovanni Fa-brizi1, inviato del governo presso S. M. Sarda (V. Ili, pag. 286): Ora che il Re Vittorio ha accolto il voto d’annessione della Toscana, e ha dichiarato armarsi dei diritti da quello conferitigli per patrocinare il pieno adempimento innanzi all’ Europa, il Re Vittorio è in Toscana Re per elezione nostra e per consenso suo, Re di pieno diritto. Il dimandato consenso dell’ Europa non può nè fortificare nè indebolire nè distruggere questo diritto: solamente, siccome la mancanza di questo consenso avrebbe potuto impedire che il diritto si convertisse in fatto, fu accorgimento savio di buona politica l’invocarlo.... In questo frattempo il paese deve esser governato, e la difficoltà nasce appunto nel determinare come e da chi debba esserlo. La sovranità stette finora in Toscana nel Governo Provvisorio; oggi è virtualmente 1 Giovanni Fabrizi, di Bastia (1812-1871), fu professore di Diritto all’università di Pisa, liberale della prim’ora, legato ai dirigenti il movimento, già combattente a Curtatone, fu deputato all’Assemblea, poi al parlamento. 8. - M. Puccioni, L’Unità d’Italia, ecc.