— 333 — correrà al compiuto armamento e al sostentamento dei suoi soldati. Questo componimento riunirebbe tutti i vantaggi attuali con l’attuale prudenza, almeno quella prudenza che è di continuo raccomandata da Torino, come necessaria al miglior fine della nostra causa nazionale. La saluto distintamente. Dev.mo Ricasoli. Allo stesso. LXXX. Firenze, li 24 Dicembre 1860. Preg.mo Dottore, A tempo debito fui avvisato dalle autorità della violazione di territorio fatta dai Gendarmi Pontifici e ne detti immediato ragguaglio a Torino. Comprendo benissimo quanto si può censurare la risoluzione adottata verso i volontari Baldini e i volontari dell’esercito, ma fa d’uopo riflettere che la responsabilità è sul Governo di Torino, come pure che non sarebbe fare il bene della Patria indebolendo un Governo che è il solo che ne assicura di condurla in porto. Conviene dunque tollerare e procurare di alleviare i suoi errori. Non sono ancora finiti per noi i pericoli esterni e perciò occorre tenerci bene distinti dai partiti turbolenti che seminano ogni giorno zizzania e tentano rompere quella concordia che ci ha guidati fin qui e ci ha dato forze da giganti. Se non fosse 22. ■ M. Puccioni, L’Unità d’Italia, ecc.