— 8 — Brolio, li 2 Genn. 1880. Pregiato Collega, Mi giungono sempre carissime le sue parole benevole, e incontrano in me per Lei reciprocità perfetta di fiducioso affetto. Possa Ella avere anni lieti sotto ogni aspetto pel contento suo e pel servizio della Patria! Giorni dovranno venire, e forse più presto che non si creda, che il paese chiederà, stanco della burla, anime schiette, caratteri integri e convinti, uomini disinteressati in proprio, ma caldi per quei principi d’ordine e di libertà, che fanno progredire in modo efficace e solido le Nazioni. Ciò che oggi avviene in Italia non è che una commedia, o meglio una farsa di cattivissimo genere, il cui benefico effetto, spero, sarà quello di ammaestrare il paese a distinguer meglio Chi è per Lui da Chi si serve di Lui. Intanto viva Ella felice, e mi continui il suo affetto. Io Le. sono aff.mo obbl.mo B. Ricasoli. Scrisse infine al Puccioni il Senatore Francesco Borgatti, che fu guardasigilli nel Ministero Ricasoli del 1866: