— 102 — dalla Figlia, mostra che in quel tempo si preoccupava soltanto d’avere una missione, e non credeva affatto alla possibilità ddl'annessione al Piemonte. Ecco quanto scrive in proposito il Massari: 12 Maggio. Digny mi ha detto chiaro e tondo che in Toscana non si vuole la fusione, narrandomi poi che il principe Napoleone ha detto non avere i toscani nulla di meglio a fare che annettersi al Piemonte, ed ha dichiarato d’evitare d’occuparsi di politica. In Toscana Ridolfi vorrebbe un principe di casa Savoia, Bettino la fusione, ma la maggioranza sono per l’autonomia: così riferisce Giuseppe Cipriani. 14 Giugno. Digny, ritornato da Firenze, riferisce che volevan far proclamare l’unione dalla Consulta, ma da Torino è stato impedito. Bettino e Cencio lavorano per l’unione con l’Italia. Ridolfi vuol l’autonomia. 17 Giugno. Digny ha detto a Walewski che la Toscana sarebbe stata unanime nel respingere la propota di restaurazione. Gino Capponi è furioso autonomista fino a dire che la Toscana è una donnaccia disputata tra due soldatacci. Sono parole indegne. Bettino poi è talmente unitario da non tollerare si pronunci togli nel 1885, allorché non riuscì a far eleggere nel collegio di Pontassieve il suo candidato, Cenno Cenni, buon notaro romagnolo : Quando il (Tonte Digny facea da senno Era il grande elettor de’ moderati, E col cenno faceva i deputati: Ma questa volta non ha fatto.... Cenno!