— 15 — E nemmeno le onoranze decretategli dalla Città di Firenze col monumento, opera di Augusto Ri-valta, innalzatogli in Piazza dell’ Indipendenza nel 1898, rappresentarono la completa valutazione delle altissime sue benemerenze. L’aver abbinato al Ricasoli Ubaldino Peruzzi, ad ambedue innalzando la statua nella medesima località, servì a livellarne i meriti, quasi che in pari grado potessero considerarsi i servigi prestati alla risurrezione della Patria: concezione questa errata che risulta anco da un esame sommario. Infatti le benemerenze del Peruzzi, se pur degne di perpetua ricordanza, non potranno mai assurgere a nazionali come quelle del Ricasoli, a cui dopo la pace di Villafranca venne affidata funzione storica integrante quella del Conte di Cavour nella costituzione d’Italia. Neppure le due biografie che di lui si hanno, l’una scritta, vivente, da Francesco Dall’ Ongaro, l’altra dopo la morte da Aurelio Gotti, assolvono la finalità di valutarne l’opera nell’ intima essenza. La prima è uno studio abbastanza superficiale scritto per la raccolta de’ Contemporanei Italiani e rispondente all’attualità del momento, quindi non scevro dalle esagerazioni e dai difetti dell’ora ; la seconda, ottima per la materialità della esistenza del Barone, intesa negli studi, nelle abitudini, negli affetti domestici, negli uffici ricoperti, non ne rispecchia affatto, può dirsi, il pensiero politico, anche perchè lo scrittore, chiaro letterato, fu estra-