— 334 — ancora questa considerazione e l’altra di potere essere ancora utile alla causa grande della nostra nazionalità avrei rimandato ogni mia autorità, per tornare alla vita privata; quindi occorre che tutti facciano lo stesso, finché non siano espugnate le ultime forze della reazione. La flotta francese è prossima a lasciare Gaeta; questo nido di tiranni presto resterà sgombro da chi ne è il precipuo rappresentante. Parmi che con la caduta di Gaeta entreremo nella fase della soluzione del nodo romano. Il Papa può lasciar Roma; può morire, potrà esservi qualche altra eventualità: infine vedremo. Per tutto questo fa d’uopo star forti e compatti e non lasciar terreno aperto nè alla reazione nè al repubbli-canismo coperto o scoperto. Le auguro ogni bene. Suo dev.nXo Ricasoli. Nel volume V. Lettere e Documenti, a pag. 268 è pubblicata, colla data: Torino 7 ottobre 1860, una lettera del Minghetti a Ricasoli. Questa lettera parla di due battaglioni di volontari toscani che richiesero d’essere congedati, accenna alla nomina che il Gabinetto avrebbe voluto fare del Ricasoli a Presidente del Senato che « dee rappresentare l’italianità nella sua più completa espressione, e che caduta in Lui, accenna visibilmente, varcato l’Ap-pennino, alle aspirazioni verso Roma». Ora la data pur precisa ed autografa di questa lettera destò in Paolo Prunas, che con grande in-