— 315 — segna d’oggetti militari. L’errore sarebbe stato del Governo dell’ Umbria, quando chiese una seconda fornitura di oggetti militari pel corpo Masi, di non avere considerato questo nuovo corpo della lega. Voglio dirle alcun che in proposito. Al corpo Masi furon dati oggetti militari in due volte: in ambo le volte sono dovuto io stesso intervenire, perchè pare che le richieste del Commissario dell’ Umbria non facessero quel buon effetto che egli si riprometteva, anzi alla seconda consegna il capitano Bucelli si trattenne lungamente qui aspettando questi oggetti. Finalmente dovetti farmi fuori in appoggio al Commissario dell’ Umbria, e dirigermi a Torino e in seguito fu tolta ogni dilazione. Tenga conto di questi fatti e riconoscerà la mia giustificazione. Suo Ricasoli. P. S. Ecco la risposta testé arrivata da Torino: «Le « gouvernement ne croit pas devoir encourager en au-« cune façon les mouvements de la Province de Vi-« terbe. Veuillez vous abstenir de fournir à ces popu-« lations des armes et des munitions ». Ora io chieggo: non era forse meglio che io non wi fossi colà diretto? Occorre che il Governo dell’ Umbria tanto (più soccorra le popolazioni viterbesi, occorre che queste stesse si stringano insieme, e concordi si assoggettino anco a sacrifizi personali. La faccenda non può andare molto in lungo; conviene dunque sostenersi ® un’attitudine che sia una vera manifestazione d’animo decisamente italiano. Io credo che questa manifestazione