— 412 — contra coll’autorità francese. Le popolazioni che sono tuttora sotto il dominio di Roma si dibattono nell’ irritazione e vorrebbero prorompere in un movimento che 10 m’affatico a contenere. Questo scrive il Ricasoli nel 26 agosto a Parigi al Nigra, il quale continua l’opera coscienziosa e intelligentissima che avea reso tanti segnalati servigi al Cavour. E a rimediare allo sconcio, 11 quale sarà fomite di danni gravi anche al principio religioso, pone avanti la proposta che il Governo d’Italia scriva al Papa, protestando la sua devozione alla Chiesa e significandogli il desiderio di venire a una finale composizione nell’interesse della Chiesa e dello Stato e della quiete de’ popoli. Si nomineranno tre persone di dottrina e specchiata pietà, come negoziatori officiosi e sarà proposto un progetto di conciliazione nel desiderio sincero del «Governo di dare alla Chiesa splendore e indipendenza, e il progetto in precedenza sarà sottoposto all’approvazione dell’ Imperatore, il quale, in caso che il Papa rifiutasse a priori d’esaminarlo, dovrebbe prendere occasione per ritirar le sue truppe da Roma e lasciarlo di faccia ai propri sudditi. « Quanto a me — aggiunge — come cittadino e come cattolico mi credo in debito di dimostrare al mondo come sia sentito sinceramente il desiderio di dare alla Chiesa un posto degno di lei e dimostrare come si possano conciliare a benefizio co-