— 393 — ciò mi basta: rammenti che anco negli scorsi giorni io lo preveniva di ciò che per altri lati, ma forse con minor dettaglio saprà il Governo, del pericolo cioè in cui ci poneva una più lunga irresolutezza nella questione romana: veggo pur troppo di quanto ostacolo siano i recenti atti diplomatici: ma conviene, mi sembra, o sorvegliare colla massima energia qualunque tentativo degli emigrati sui confini e qualunque sbarco, o risolversi ad una franca iniziativa che, come nello scorso settembre, salvi dal pericolo: io non mi meraviglierei punto che i preti, vedendosi alle strette, e conoscendo tutte queste mene, promuovessero essi medesimi un movimento nell’interno delle provincie romane per provocare un conflitto fra i volontari e le truppe francesi: ho qualche fondato motivo per credere che là i preti preparino anco questo tiro. Io mi sono dilungato anco di troppo in cosa che mi apparisce gravissima, ma che supera le mie corte vedute nella facilità del rimedio : quello di che torno nuovamente a pregare la Eccellenza Vostra è il più scrupoloso segreto sulla origine (non per me, ma pel sig. Pala) di queste notizie, e qualche pronta indicazione per regola del sig. Pala medesimo; questi deve avere scritto da Genova al Silvestrelli, ma in modo però molto più incompleto di quello con cui si è aperto meco. Mi conservi la sua benevolenza e mi abbia sempre Suo dev.mo Antonio Ricci.