— 554 — Liberale. Mi conforta per altro il pensiero che per questo i lavori non saranno intermessi, per la diligenza vostra e quella del vostro egregio Vice-Presidente 1. Voi vorrete dare certamente la prima opera al Programma, che sia come il simbolo della fede comune intorno al quale si rannodino e stringano quelli che hanno il culto dei medesimi principi. Un bisogno nuovo, la conciliazione politica, si fa sentire; si ha come un istinto che i partiti politici si abbiano da trasformare e atteggiarsi diversamente da quello che furono fin qui. Io credo che questa inclinazione si debba favorire e aiutare perchè il gran partito nazionale liberale acquisti d’estensione, di compattezza, e di forza. A ciò conferirà una chiara e precisa esposizione di principi, poiché agevolmente saranno con noi tutti quelli che convengano nei medesimi principi, come noi saremo con loro; e rimarranno in un altro campo quelli che professano principi opposti, imperocché nessuno vorrebbe creare la conciliazione rimettendo dei propri principi o rinnegandoli. Un partito politico ha la sua ragione d’essere appunto perchè professa certe massime di condotta politica e di reggimento amministrativo, e prevale quando coll’opera e colla riuscita dimostra che esse sono feconde e profittevoli. Allora egli ottiene la conciliazione, accogliendo e ritenendo a sè tutti quelli che dal fatto e dalla esperienza si vanno persuadendo della bontà dei suoi principi e de’ suoi procedimenti. Del resto dalla esposizione dei principi nasce la 1 Terenzio Mamiani.