— 245 — informato, come il Ricasoli afferma, era il Governo papale di quanto si tramava ai confini contro di lui, altrettanto edotto, se non più, er(a il Governatore della Toscana. « Non ci occupiamo degl’ impiegati che sotto una ragione vigliacca o sotto un’altra perfida, ci tradiscono», scrive il 22 agosto il Ricasoli al Prefetto di Siena. «Calma, freddezza, prudenza ». Il procedere troppo rivoluzionario del Governatore della Toscana segnatamente nel provocare le diserzioni tra le truppe papali dovè scandalizzare i compilatori di Lettere e Documenti, o quanto meno, nella assoluta mancanza di conoscenza del periodo, consigliarli a porre da parte tutte le lettere degli artefici secondari, ma pur importantissimi del movimento, che si trovano nell’Archivio Ricasoli, come quelle ad esempio — e d’altre non ho potuto prender cognizione — del Ricci intorno alla spedizione Baldini; ed anche a non pubblicarne alcune del Gualterio e a mutilare due periodi d’un’altra al Barone diretta da questo e riportata a pag. 197 voi. V. Riproduco perciò la lettera completa, notando che i brani omessi son riportati in carattere corsivo : Cortona, 19 Agosto 1860. Carissimo amico, Raddoppiando le insistenze da Firenze ai Comitati interni a nome (credo abusivo) di Garibaldi, io rad-