— 58 — sarebbe addivenuto un rafforzamento ai sovrani regnanti, e l’unità sarebbe rimasta catalogata tra i bei sogni d’un lontano avvenire. 11 Diario Massari invece prova come negl’ intimi penetrali della mente il Conte di Cavour già presagisse l’unità, se pur non era sicuro di poterla raggiunger sollecita, ed invece doveva Occultarla completamente di fronte alla politica di Napoleone III e dall’Europa intiera. Nota il Massari il 6 aprile: Cavour mi dice che il Times pubblica un secondo articolo favorevole all’ ordinamento indipendente del centro l’Italia. Faremo dunque, dice il Conte sorridendo, un regno dell’ Italia centrale. È gran che aver condotto gl’ inglesi a questo punto, ma non credo che l’Austria consenta. Mi dice che il Console nostro a riposo Canevaro, di Chiavari, ricchissimo e vecchio, gli ha detto che non gli basta dar denaro per la causa, ma che vuol pagare di propria persona. Mi ha commosso, aggiunge. Ed io: «con questi elementi faremo qualche cosa di più del regno dell’ Italia centrale, faremo il regno d’Italia boreale ». « Si sottintende, — replica egli con energia, — intendevo dire che l’Italia centrale sarebbe un primo passo, e mi compiaccio che tutti oggi parlano della questione italiana». 12 Aprile. - Cavour a cui ho detto che senza lo stato forte non si farà niente di bene, mi risponde: « Sono del suo parere e se si fa la confederazione lo scopo è raggiunto, perchè i piccoli Stati proclameranno senza perder tempo, la loro annessione al Piemonte.