— 217 — tato ad assumer la difesa del Contemporaneo (così provano le lettere pubblicate da F. Martini nel volume Due dell’ Estrema), scrive al Guerrazzi il 30 luglio 1860 : Io sono invitato dal Contemporaneo a recarmi suo difensore a Firenze, dove a instigamento de La Nazione è messo sotto processo di stampa. Il partito reazionario del Contemporaneo mi fa ribrezzo, ma detesto ancor più i Lafariniani della Nazione. D’altronde ho una gran voglia di grattare un poco la schiena a quei dottrinari de La Nazione e di dire sul muso del Ricasoli molte cose sul suo conto che ho nel cuore. Datemi consiglio.... Per vero la risposta del Guerrazzi fu contraria : .... cercate esentarvi, il Contemporaneo non è in uggia solo al governo, ma ai patrioti più sinceri ed anche da Livorno e da Firenze mi scrivono « ci rincresce che il «g. Brofferio venga in Toscana per difendere il Contemporaneo ». Ma egli non accolse il consiglio : però la schiena a quei dottrinari de La Nazione non grattò ; conosciuto l’ambiente ostilissimo, che aveva contro nel- 1 aula e nella città, fu cortesissimo verso i contra-dittori, disconobbe i principi politici del giornale che assisteva, e disse che parlava in nome della libertà di stampa violata dalla querela de La Nazione. La sua eloquenza fu superata da quella di