— 19 — egli potè ridurre modello dell’abilità toscana, e incitamento ed esempio per ogni proprietario. Il perchè egli non tanto pel nome, quanto per gli studi e l’ingegno era già uno tra i cittadini più promettenti del Granducato quando nel 1847 le prime voci di risveglio si librarono per la penisola e lo trassero dalla solitudine de’ campi e dalla pace domestica onde dedicasse ai pubblici negozi quello che l’animo insofferente d’ogni bruttura e odiatore della servitù politica poteva offrire al riscatto. Fu anch’egli tra gli animosi che al principiare di quell’anno presentarono al Granduca Leopoldo i desiderati de’ cittadini chiedenti riforme nelle amministrazioni civili e istituzioni politiche che permettessero la libera manifestazione del pensiero e dell’attività civica. Concesse le prime franchigie, il Ricasoli con i due amici Vincenzo Salvagnoli e R. Lambruschini1 1 Credo utile per i lettori il richiamar brevemente j meriti patriottici dei personaggi della Toscana ricordati e dei quali io non abbia parlato nel testo o non siano troppo noti. Raffaello Lambruschini esercitò nella storia politica ed economica della Toscana una influenza grande e salutare, segnatamente nel periodo del 1848-49, legato come fu d’amicizia al Ricasoli, al Salvagnoli, al Capponi, al Giusti e a tutti i principali uomini dell’epoca. Fu deputato all’Assemblea e Senatore del Regno nel 1860. Nel secondo periodo fu tra i più moderati e tra gli ultimi ad abbandonare il municipalismo. Fu benemerito per 1* istruzione popolare, per l’agricoltura e per gli asili, che propugnò primissimo nella nostra regione.