— 503 — che ci avvicini a Roma, appoggiando i suoi richiami sulle condizioni d’Italia. Io non vedo la soluzione romana che in una insurrezione romana, sostenuta dal soccorso di cittadini italiani senza farle perdere il carattere di romana. Con questa credo possibile in seguito il ritiro dei Francesi dall’Italia; prima si restringeranno nel Castel S. Angelo e in Trastevere, e quindi con lo svolgimento dei fatti, si ritireranno per sempre, a Dio piacendo. Ella vedrà se io abbia risposto alla Sua domanda. Nel caso che in alcuna cosa vi sia oscurità torni a ridomandarmene. Parte il mio corriere per Siena e do fine. Gradisca i miei ossequi distinti. Suo dev.mo Ricasoli. P. S. — Se occorrerà una soscrizione darò mille lire; e se un primo sangue occorresse per aprire quelle porte di Roma, vorrei bene dare il mio, tanto è mio convincimento quello che ho qui scritto. CXXIX. Firenze, 2 Agosto (1862). Preg.mo sig. Barone, Ricevo la Sua lettera e La ringrazio della Sua cortesia. Le Sue franche e generose parole hanno commosso me e hanno prodotto forte impressione anche in coloro che mi avevano commesso di interpellarla. Mi si spingeva ad ogni modo a dar pubblicità a quel