— 194 — nessione della Toscana al Piemonte! il decreto è già stampato. Aspettano per pubblicarlo il consenso di Cavour che è già dimandato da ventiquattro ore! È contenta? Farà più la rivoluzionaria? Andrà in piazza o meglio minaccerà di andarvi per buttar giù il Governo? Nulla di nuovo dal campo. Tutto suo P. Puccioni. Visto il Gonfaloniere fuso1: F. Bartolommei. Noto pure che in quei tempi non si ammettevano impunità, nè si aveva ritegno alcuno a denunziare coloro che al movimento erano contrari, o l’osteggiavano. Pubblicai una lettera comprovante che il Puccioni nel settembre 1859 era stato il primo a porre in guardia il ministro dell’ interno sulle mene faziose del colonnello toscano Russellot, subito arrestato a Lucca. Il Puccioni era il tratto d’unione tra gli uomini del partito d’azione e quelli della Società Nazionale e nulla a lui era nascosto. Per questa intima intesa fu concesso al Governatore Generale diriger le mosse dei rivoluzionari e d’esser completamente a giorno di quanto si compiva non solo in aiuto alla spedizione de’ Mille, ma nel preparare la sollevazione nelle provincie pontificie. Già la lettera che il Ricasoli nel 10 maggio, dopo lo sbarco a Talamone, diresse al Prefetto di 1 Cioè compreso nella fusione.