— 278 — proposizione ha molto di azzardato, ma il fine a cui tende non è meno importante. Mi creda col più distinto ossequio Di Vostra Eccellenza devotissimo Antonio Ricci. Ove fosse accolto il progetto sarebbero pronte di qua per il posto da fissarsi pel confine il numero necessario di biousi e di cappelli. Filippo Gualterio al1 ¡Barone Ricasoli. XLVIII. Firenze [poco dopo il 5 Settembre 1860]. Di casa, ore 6. C. A., Mi telegrafa Ricci e mi dice che Tantini gli fa sapere essere giunti pochi di quelli promessi a Siena, dice quindi impossibile per domani il colpo e domanda se deve scoppiare alla Pieve. Le strade ferrate ingombre, la mollezza usata a Siena per questo invio e la mancanza di Masi sul luogo sono la cagione dell’esitanza di Tantini. Ho risposto essere assurdo avvisare così tardi ed impossibile fermare gli altri e meno poi quelli che dal" l’interno vanno sopra Orvieto. Ho spinto quindi con urgenza e a Siena e a Chiusi. Ma è un brutto lavorare con telegrammi in gergo e senza telegrafo a Chiusi con un grave perditempo. Il ritardo del Fanti che mi tolse Masi e altri ufficiali mi fa sopratutto male. Benedetta la