— 422 — gnità rivolgersi a Rattazzi, che gli aveva architettata la controscena a Parigi. Scrive il Ricasoli il 16 dicembre a D’Azeglio a Londra (pag. 247) \ L’attitudine tenuta dal Rattazzi a Parigi, l’abuso che si è fatto di lui dalla stampa francese ha reso impossibile il suo ingresso nel ministero. La dignità mia e sua, dirò pure la dignità stessa della Nazione non lo consentirebbero. I ministeri del Regno d’Italia non si devono fare nè a Londra nè a Parigi. * * * Un altro problema importante per dovere di riconoscenza nazionale stava per risolvere il Ricasoli e n’era alla conclusione : togliere il bando che ancora impediva a Giuseppe Mazzini di rientrare in quella terra che aveva fatto oggetto del suo apostolato per l’indipendenza e per l’unità. I rapporti che il Nostro aveva avuto con l’esule durante il Governo della Toscana erano stati più che sufficienti per fargli apprezzare l’altezza d’ingegno e la grandezza dell’anima, se pur la via che avevan seguita era stata differente, ma non contrastante. Vediamo com’egli narrasse il 2 aprile 1862 al Peruzzi (Vili, pag. 22) le proprie intenzioni :