— 242 — tera comprova come Mazzini, Eertani e lo stesso Garibaldi costituissero un incubo per la politica di Torino; e lo stesso provano anche le altre successive, specialmente del Principe di Carignano che riferiva direttamente le disposizioni riservatissime del Cavóur. XXV. Eccellenza, In seguito al telegramma che Le ho diretto onde metterla in guardia contro la possibilità di invasioni nel territorio Pontificio, altre informazioni mi sono giunte che mi confermano nel sospetto. Fino ad ora io non ho fatti speciali che mi inducano a credere imminente la realizzazione del progetto, che forse attende lo sbarco di Garibaldi sulle coste napoletane (sbarco del resto non sicuramente prossimo) oppure una sommossa nelle Mar- spetto a Roma, secondo quanto ne scrive Gaspare Finali, Bettino Ricasoli va innanzi a Cavour, un altro uomo va innanzi al Cavour rispetto alla liberazione del Mezzogiorno d’ Italia e questo è L. C. Farini; pur confessando che gli entusiasmi del Farini s’intiepidirono durante la campagna di Sicilia, ciò avvenne quando entrò a far parte del governo con Cavour e ne subì 1’ influenza-Mi permetto di non esser d’accordo con 1’ illustre scrittore : a Farini nocque l’antipatia che ebbe sempre contro Garibaldi, e la nessuna valutazione dell’opera di Mazzini, che d’accordo con tutti gli uomini politici piemontesi, giudicò sempre nefasta e contraria ai destini d’ Italia. Quanto io ho documentato prova come fosse errata questa comprensione: Farini poi luogotenente del Re 3 Napoli, fu, come dimostrerò, dannoso al principio di eement3-zione che era indipensabile tra le regioni riunite.