— 381 — A P. Puccioni. LXXXIV. Pisa, 9 Febbraio ’61, a mezzogiorno. Mio caro Piero, Leggo nella Nazione di stamani la seconda lettera di Roma 4 febb. Facci subito un articolo. Quello è il ferro da battere ora fortemente per appoggiare il piano dell’ Imperatore Napoleone al corpo legislativo. Questo è il tema da svolgere ogni giorno. Saluti e addio; aff.mo amico V. Salvagnoli. In una corrispondenza da Roma si narrava, tra le altre, che non ostante i ventimila soldati francesi e i diecimila pontifici, quel governo non era capace d’impedire che nel Viterbese bande di malfattori uccidessero e saccheggiassero :) riprova della sua deficienza assoluta. Allo stesso. LXXXV. Roma, 2 Febbraio 1861. Mio caro sig. Puccioni, Mandai al di lei indirizzo all’ufficio de La Nazione Uria risposta alla critica del Gennarelli, risposta che se 25. ■ M. Puccioni, L’Unità d’Italia, ecc.