— 41 — tanti lustri, vi troviamo la maggiore glorificazione dell’opera unitaria spiegata dall’intiero gabinetto, svolta magari in più fasi e per considerazioni diverse, e (perciò appunto la grandezza dell’ idea e la mirabile azione dei singoli e della collettività. E dopo queste osservazioni suggeritemi dal lavoro importante e conclusivo della Doria, ritorno ad occuparmi dei precedenti politici del Salva-gnoli, aggiungendo al materiale mio quello raccolto dalla simpatica scrittrice. La quale, per mostrarne l’evoluzione del pensiero, ricorda come il Salvagnoli fosse l’autore della memoria presentata il 27 Marzo 1847 al Granduca dal Ricasoili in nome della gioventù per ottenere riforme compatibili col trono, e uno dei tre fondatori del giornale La Patria comparso il 2 Luglio 1847. I tre vedevano e sostenevano nella omogeneità delle libere istituzioni dei diversi stati d’Italia un avviamento sicuro alla unione italiana e volevano assicurarsi anche ila possibilità d’occu-iparsi del nuovo ordinamento dello stato. Il che portò il noto dissidio col Capponi e colla scuola storica di S. Bastiano, come il Salvagnoli chiamò quella compagnia, dalla strada ove il Palazzo che li raccoglieva trovavasi. Le direttive della Patria furono la riorganizzazione dello stato e la guerra all’Austria per la costituzione della nazionalità. Per questa idea venne al Salvagnoli il pensiero del- 1 egemonia piemontese : Carlo Alberto è per lui la