— 128 — e principalmente in te; e quindi crede che levato te e turbata la Toscana, tutto è finito. Ora è naturale che tutte le trame ostili abbiano un centro costà. Quindi bisogna vigilare e romperle. Bisogna guardare: 1° ai burocratici nostri avversari; 2° ai ruffiani della diplomazia waleschiana; 3° ai gesuitanti; 4° ai guerrazziani. Molte perquisizioni e qualche arresto possono portare buoni effetti. La stampa deve essere confidentissima del nostro buon diritto. Alla valutazione integrale dell’opera sua in quel periodo serve finalmente il giudizio concorde di due personalità che partivano da principii politici antitetici, dei quali l’uno dichiara di non amarlo, mentre l’altro gli è legato da sicura ed antica amistà: il Tabarrini e il Massari. Scrive il primo nei Ricordi il marzo 60: Il Salvagnoli ha la morte alla gola, ma la mente lucida e serena. Io non lo amo, ma provo dolore a veder gli ultimi lampi della sua bella esistenza. Passa a vicenda dagli abbattimenti alla confidenza, dai progetti seri alle buffonate plateali. Oggi da certe recenti scoperte nell’applicazione dell’elettricità all’organismo umano ha tratto motivo per una nuova e ingegnosa dimostrazione della immortalità dell’anima. Poi mi ha parlato della sua gioventù, della sua natura battagliera, dei suoi strali satirici: mi ha detto che aveva molti rimorsi sull’uso fatto della parola e dell’ ingegno, ma ripeteva a sua scusa che era stato per lui un bisogno