— 87 — d’annessione. Credo però che la cosa non avrà seguito; tutti i municipi si uniranno al principe Napoleone per salvare l’autonomia. E il 31 maggio: Gli applausi al Principe Napoleone giunto a Firenze frano senza entusiasmo. Sulla venuta di lui tra noi occorre precisare la responsabilità che fu attribuita al Salvagnoli e diè anche luogo ad un aspro conflitto col Cavour, del quale si occupano questi nella sua corrispondenza col Nigra, il Massari in modo particolareggiato nel suo diario e il Poggi nelle Memorie storiche. Il Salvagnoli fin dall’8 luglio 1858, nella sua mirabile lettera (Carteggio, I, n. 47) al Cavour, in cui fa il quadro politico della Toscana e la dice separata affatto e irrevocabilmente dalla dinastia lorenese per divenire italiana, prevede che se allo scoppiar della guerra non fosse immediatamente occupata da soldati francesi o piemontesi, tornerebbe nell’orgia anarchica, disonorando la causa, alienando 1’ imperatore e impedendo la guerra del-l’Alta Italia, e che perciò occorrerebbe pensare ai mezzi compressivi nell’ Italia media. Questa fu sempre la visione ch’egli ebbe in proposito, preoccupato della possibilità di tumulti popolari che «rano il suo incubo. Andato poi nel novembre 1858 a Parigi per