— 63 — genti i moti popolari: de’ desideri dei governanti si rendevano quotidianamente interpreti quanti dirigevan le masse e l’opinione pubblica con la stampa. Alludo segnatamente alla cooperazione recata dal giornale La Nazione, sorto, così reca l’istanza, col fine di diffondere quel principio che informa ogni onesto italiano, combattere i politici troppo teneri dei loro campanili, mostrare come nell’ Unità l’Italia può riconquistare la forza e la grandezza che la fecero rispettata e ammirata nei secoli. Da ciò frequentissimi i colloqui tra i dirigenti il Giornale e il Ministro dell’ interno, non tanto iper prendere quanto per dare istruzioni, e frequenti i consigli e le rimostranze — orali e scritte — offerti nella maniera la più corretta, ma anche la più energica, e quasi sempre accettati1. Indizio questo che scopre un’altra caratteristica del Ricasoli uomo di stato, che non riceve in mala parte i consigli, perchè sa pervenirli da persone le quali, vivendo in mezzo al popolo, pos- 1 Giustamente il Governo della Toscana si preoccupò subito di limitare la libertà di stampa, memore dei gravissimi danni che nel 1848 la stampa aveva arrecati all’ idea italiana. Ved. Op. cit., V., Ili, la circolare a pag. 31: «Stimo nelle attuali necessità de tempi la stampa possa facilmente divenire un fomite di civili discordie ».