— 340 — E il Saffi nella biografia del Mazzini edita in Risorgimento Italiano, (Vallardi, Milano, voi. Ili, pag. Ili) riferisce che nel 1863-64 ci furono accordi tra Mazzini e il Gran Re per affrettare 1’ impresa del Veneto, e che l’Apostolo chiedeva solo come pegno di buona volontà il congedo dei ministri e segnatamente di Silvio Spaventa, segretario generale, perchè troppo ligi al Bonaparte, e che fosser chiamati al potere il Ricasoli, il Crispi ed altri. Vedasi anche in proposito il volume X delle opere di Mazzini, proemio, pagg. XCIII-IV. La presente documentazione convincerà Emanuele Librino, che ha pubblicato sulla Nuova Antologia del febbraio 1931, pag. 479, un notevole articolo, a correggere due inesatte affermazioni in confronto al Ricasoli. Che cioè non vi siano stati buoni rapporti tra lui e gli uomini della sinistra, e che gli facessero appunto di clericalismo. Quest’ accusa la sento per la prima volta, e indirizzata a Lui, come agli uomini della antica Destra, mi somiglia all’elogio che qualcuno volesse fare al Cardinale Antonelli d’aver avuto idee liberali! Dirò anzi che verso il 1864 fu proposto al Barone d’entrar nella massoneria per esserne in seguito uno dei dignitari, proposta subito rifiutata . 1 Cfr. la seguente lettera alla Marchesa Bartolommei. 4 Ottobre 1859. «L’Armonia (giornale torinese dei gesuiti) ha un articoletto