— 369 — sponsabilità. Trattavasi per parte del governo italiano di obbligarsi a far rispettare e rispettare in proprio la frontiera di terra dell’attuale stato pontificio; era inteso, sebbene non fosse scritto, che ove i Romani si sottraessero al governo del Papa e con un plebiscito dichiarassero di voler far parte della monarchia italiana, il governo italiano avrebbe potuto accettarne la dichiarazione. Il principe Napoleone era l’autore del disegno, e dichiarava impegnarsi di farlo accettare al-l’Imperatore, al quale lo aveva già comunicato, senza che l’Imperatore avesse profferito il suo proprio giudizio. Il conte di Cavour nel domandarmi il mio parere aveva per scopo di conoscere se io lo avessi anco appoggiato nella Camera. Io approvai quel disegno con piena sodisfazione e feci voti che fosse accettato, perchè mi pareva che avesse le caratteristiche di quella combinazione che dovrebbe condurci a Roma, cioè il fatto proprio dei romani. Passarono alquanti giorni senza che io ne sapessi più nulla; ma finalmente il Cavour mi disse che era tutto restato morto, dappoiché quel tale incidente tra il Duca d’Aumale e il Principe Napoleone era sopraggiunto, e questi aveva lasciato la Francia. Morto Cavour, tra le istruzioni date al Conte Arese fu quella di riattaccare le trattative per questa combinazione, come di accettare per l’esame °§ni proposta che a lui venisse fatta nell’ intento di sgomberare Roma dalle truppe francesi e restituire Sovrano e popolo alla libertà di sè stessi. Buon inizio al nuovo gabinetto segnò il ricOno-^imento del Regno d’Italia notificato da Napo-