— 77 — unità, parmi che per ora possiamo contentarci: sarà una via conciliante, nella quale anche certi arrabbiati municipali scenderanno. Facciamo l’Italia forte e una: poi del resto non ci occupiamo; quanto alla organizzazione interna provvederemo. Questo è il concetto che qua ora prevale. È il concetto del Barone, come devi aver rilevato dalle note del Monitore, ed io per me mi ci sottoscrivo pienamente *. Le istruzioni giunte da Torino stamani impongono al Governo di non frammischiarsi in quest’ indirizzi fusionisti e unitari. Intanto raccogliamoli e quando molti saranno, potremo inviare una deputazione composta di diversi rappresentanti della Toscana, i quali recheranno al Quartier Generale l’indirizzo, o gl’ indirizzi. Quanto a dargli pubblicità fatelo pure, che è bene che tali idee si radichino e si spargano: però relativamente all’approvazione dei municipi non insistete tanto: agite con prudenza, fate in modo che essi abbiano caratteri di spontaneità, tanto più poi che essendo sotto i torchi la legge municipale, i Comuni avranno i loro Consigli elettivi e questi potranno considerarsi come veri e propri rappresentanti del paese, e quindi a nome del paese, più di quello che possano oggi farlo, parlare. Ti sarei gratissimo se appena votato dal municipio l’indirizzo, tu me ne mandassi copia: forse l’esempio di Siena potrebbe trascinar Firenze; al povero Ferdinando (Bar- 1 Nota il Tabarrini: «17 giugno. • A Torino credono la Toscana nell’anarchia e con la reazione alle porte e diffidano del governo troppo municipale, mentre ha fatto getto volontario della toscanità. Il Ricasoli arriva a provocare adesioni anche da municipi ed è pronto a metter vita e roba in quest’ impresa d’unità ». 6- - M. Puccioni, L’Unità d’Italia, ecc.