— 151 — l’Umbria. Perugia circa 3000 Svizzeri (non credete alle esagerazioni in meno), un residuo di artiglieri e i gendarmi. Città di Castello 40 gendarmi, Fuligno 20 gendarmi e 180 Svizzeri, Passignano 40 gendarmi e altrettanti a Città della Pieve e a Todi. Lo spirito pubblico è rialzato molto e impaziente e se a un momento dato avessero armi e qualche capo militare vorrebbero insorgere. Vi è una estesa associazione di carbonari che lavora attivamente. In Perugia hanno raggranellato un 500 fucili e lavorano attivamente e con coraggio anche soverchio. Le diserzioni sono fomentate ed aiutate nonostante replicate condanne di 20 e fino 30 anni di galera per questo titolo. Nonostante si fanno e si aiutano quotidianamente e giungono i disertori quasi per trafila. La lega di questi carbonari si stende fino a Viterbo. Lungo il confine del Trasimeno sono ordinati in squadre con promessa di riunirsi in un momento di insurrezione, e quelli di Orvieto e Viterbo hanno a questi promesso di fare massa sotto Città della Pieve. ____1 talmente l’Autorità e scema in modo il prestigio di quel poco di forza, che quest’ordinamento non può che farsi più immenso. Da quanto ho saputo questa Associazione fa capo ad una città del Piemonte, donde ricevono le istruzioni. La montagna che divide l’Umbria dalle Marche è assai riscaldata ed a Gubbio specialmente attaccarono più di 600 cartelli con Viva Vittorio Em. e i gendarmi ebbero a lavorare un giorno intero per distaccarli. In mezzo a tutto questo fermento fortunatamente una idea di disciplina li trattiene, 1 La lacijng è dovuta ad uno strappo della carta.