_ 212 — e proparare, mercè la discordia interna, il tentativo di un’aggressione per parte degli ex-duchi. Il governo sorveglia, e crede di aver l’occhio entro a questa cospirazione, che se per avventura proseguisse al suo fine, ci aprirà invece la strada ad andare a Roma legittimamente. Sul qual proposito aggiungo che le indagini di polizia e de’ patrioti portarono a rintracciare una fila di cospiratori reazionari a cui recava aiuto, speriamo inconsciamente, un senatore piemontese, Di Collobiano (pag. 122), presso il quale furono in una perquisizione scoperte lettere tutte codine!1 Replica il Cavour il dì 3 giugno (pag. Ili): Ho fatto partir ieri La Farina per Palermo, onde veda di ordinare un governo regolare. Si mandano a Garibaldi armi e munizioni e si lasciano partire volontari. Purché le apparenze si salvino, secondiamo gli amici del generale non mazziniani. Fra quest’ultimi il più pericoloso è Bertani, che cerca suscitare torbidi e 1 Cfr. Tabarrini. « 19 febbr. I dinastici hanno un club che in permanenza corrisponde con Parigi e Lindau, poco seguito nel paese, e tutte le speranze fuori. E questo è grave errore. Hanno assicurazioni positive sul ritorno di Ferdinando. Una divisione francese occuperà la Toscana col pretesto di proteggerla da una invasione austriaca o napoletana, che si farà mostra di tentare, e una volta occupato il paese, si farà il resto. In ultimo poi sperano nella coalizione che schiaccerà Napoleone. Credono possibile un regno d’ Etruria sotto il patronato della Francia e poi a suo tempo sorretto dall’Austria ».