— 54 — atteggiamento della Toscana. Tra le altre, importantissima una del Peruzzi a un francese, inviata il 12 aprile 1859, destinatario che io sicuramente individuai, in un mio articolo comparso sul Marzocco del 20 febbraio stesso, in Adalberto Philis, giornalista repubblicano di Parigi, unito in sincera amicizia con P. Puccioni, che gli rimetteva le corrispondenze incendiarie da inserirsi nel Siècle. (Cfr. Rassegna del Risorgimento 1929). Ora quegli egregi uomini di tutto fan parola e s’interessano, ma dei patrioti della Società Nazionale facenti capo a Bartolommei e a Dolfi, non fanno mai menzione alcuna, quasi non esistessero o fossero quantità trascurabili. Il che prova quanto conoscessero l’ambiente! Del resto quei moderati, pronti, a parole, a far molto, al fatto limitaron l’appoggio loro a quanto fosse diretto alla guerra, senz’ombra di ribellione contro i sovrani legittimi. Nota infatti il Massari nel Diario il 25 agosto 1858 : Mamiani è di parere che la miglior politica italiana sarebbe quella di amicare Napoli a Piemonte: l’Inghilterra, dice, è interessata a conservare i Borboni. Io credo che da questi non si caverà mai nulla di buono. Grande sventura è il non potere praticamente proporre Casa Savoia a padrona d’Italia: oggi essa deve pensare a cacciar l’Austria e in politica non si sciolgono mai due problemi alla volta. Il Conte Cavour mi chiede del Conte L, Tanari, e a questo proposito la conversa-