— 473 — lasciano Parigi a turno andando nelle loro terre o a presiedere i Consigli Generali. Il tentativo di Garibaldi ha dato e dà molto a parlare, come puoi immaginare. Il nostro Ministero e la nostra Legazione a Parigi dicono che ha disturbato la prossima conclusione di una convenzione fra i due governi francese e italiano intorno la cessazione dell’occupazione francese a Roma : secondo però le mie informazioni particolari questa convenzione sarebbe stata appena nell’ idea di questo Ministro degli Affari Esteri, che attendeva il ritorno del-l’Imperatore verso il 15 per parlargliene. Ora naturalmente tutto è sospeso, ma credo di sapere che si è qui un poco scossi dal pericolo che il partito d’azione metta tutto sottosopra e che se l’episodio garibaldino finirà col trionfo del Governo, si penserà a qualche cosa di serio. Pepoli è stato qui 3 o 4 giorni ed è partito ieri sera per Londra. Ha veduto l’imperatore ed i suoi dipendenti dicono che gli abbia parlato forte e l’abbia minacciato di ritirarsi dal Ministero se dentro l’anno non lascia Roma. Debbo dire per la verità che parlando meco lè stato assai più modesto. Come già saprai il Principe E. ha lasciato Parigi da un pezzo. Da quanto ho saputo tanto a Londra che qui non ha giuocato una parte politica importante; mi è stato anche detto che non sia rimasto troppo soddisfatto delle sue conferenze con l’Imperatore intorno alla questione Romana. Pepoli mi ha detto che il 15 settembre si radunerà di nuovo la Camera per discutere la legge sul Credito Fondiario. Se ciò si confermasse, prolungherei il mio