— 540 — Chiese in Italia, facendo cessare l’anomalia di un ministero dei Culti in un paese dove ognuno vuol esser libero, si sente libero, ed è libero nella sua coscienza religiosa. Ma su quest’argomento mi taccio, temendo di aver detto anche troppo, perchè per esser solo o quasi solo a pensare in quella materia, per non mi umiliare di troppo chiamandomi un balordo, mi dirò più cortesemente « sono nell’errore, però impenitente ». Dichiarando che, io governo, per onor mio e della Nazione che rappresento, non andrei mai nel vituperio di occuparmi di monsignor Caccia nè di altri, parendomi di far la causa di Roma, mentre il cuore di Roma si deve ferire una volta sola e mortalmente, e a questo credo solo efficace il mio errore, nel quale restando impenitente, non mi resta che implorare la tolleranza degli amici e la misericordia divina. E tra i primi imploro la tolleranza sua e me lo dico obbed.mo Ricasoli. Ed ecco la risposta : CXLIII. Firenze, li 11 Febbraio 1864. Sig. Barone gent.mo, Se io non fo appello alla sua cortesia non trovo alcun modo per scusarmi del ritardo che ho posto al rispondere alla sua pregiatissima del 20 gennaio, ritardo che, per quello che me ne disse Cencio suo fratello, è stato