— 170 — muoversi avanti aprile, e anche allora conviene non muoversi senza ricevere benestare, perchè la loro sorte è legata con la nostra in modo, che prima preme lascino far noi, e poi facciano loro. Il che accadrà alla lettera, se non nell’aprile, perchè il benestare non venne prima, nel settembre dello stesso anno. Anche circa il modo dell’annessione la polemica fu assai lunga. Secondo il concetto del Ricasoli manifestato a D’Azeglio e logicamente incensurabile, ecco come essa avrebbe dovuto compiersi (pag. 229): D giorno che costà convocherete i comizi, noi li convocheremo qui; il giorno che costà si eleggeranno i deputati, noi li eleggeremo pure. Questa è la nostra strada segnata, invariabile. Non accetteremo nuova votazione. Sarebbe un’umiliazione intollerabile. L’Italia sorge oggi Nazione, e deve sorgere incontaminata, rigenerata: deve poter sedere a fronte alta in mezzo alle sue consorelle; non deve serbar rancori verso chi le avesse voluto imporre una legge come dal forte al piccolo. I popoli dell’ Italia Centrale deliberarono e dichiararono che vollero essere. I loro atti furon legittimi e solenni. Ma come l’antico dettato francese suona che « il y a des accommodements avec le ciei », così accomodamento dovè esservi segnatamente di fronte a Napoleone, che voleva mostrare all’Austria l’im-