— 75 — idee autonomiche, e che per voler l’Italia forte, indi- pendente una non stiamo indietro un C____ a nessuno. Pantanelli e Sadun discorsero con me e potranno farle fede che le mie parole non puzzano d’autonomia. Ora bisogna preparare il Paese a manifestare le nostre intenzioni. D’accordo col Governo abbiamo pensato a far un indirizzo al Re col quale gli si dice che vogliamo esser suoi sudditi. I cittadini benemeriti d’ogni paese pensino a farlo accettare ai municipi, i quali per paura, se non per convinzione, cederanno: poi si raccolgano soscrizioni, ma molte, molte, molte. L’indirizzo deve essere un solo: così vuole il Barone; ed è migliore partito, onde dare alla cosa più forza morale e politica. Credo sia stato inviato anche costà, perchè se ne sono incaricati coloro che lo fecero stampare. Ove non fosse giunto scrivimi anche per telegrafo, se non credi che il vapore faccia presto abbastanza, e farò in modo che lo abbiate. Sta’ sano e addio. Tuo aff.mo amico P. Puccioni. Al medesimo : VII. 17 Giugno. Amico mio, Per una fatale combinazione non ho potuto risponderti subito come desideravo. Ieri sera andai in villa dai Bartolommei ; tornai dopo il tocco, e mezzo asson-