— 80 — posto che occupano, sicuri della valutazione del Governo e della pubblica estimazione x. Rispetto poi al movimento nostro dobbiamo ritenere che sia stato compiutamente nazionale, e come tale è mio intendimento si svolga largo e potente; sicché se la sorte delle armi sarà propizia, nulla manca alla sua più estesa e radicale attuazione. Il nostro vessillo è il tricolore, e il suo campione è Vittorio Emanuele. V’ è l’idea e l’attuazione. All’ Imperatore, alla Francia, all’Europa fa d’uopo un’Italia forte; all’Italia occorre la sua propria grandezza, non rimpiccolita da intestini egoismi. Combattere questo egli è opera d’ogni italiano, e l’arme più potente è quella di avere quel programma «Italia e Vittorio Emanuele». Quest’Italia è già virtualmente, le vittorie la compiranno. I nostri consensi devono essere la vera fusione che gl’ italiani hanno da cercare. Oggi non esiste più nulla della Italia di un mese fa; non vedo più nè Piemonte nè Toscana, vedo l’Italia virtuale, vedo il vessillo e il suo campione; le vittorie faranno l’Italia, come il nostro consenso è fin d’ora per quella. Ecco il vero programma, largo, efficace, nel quale tutti i cuori battono di un sol palpito, e tutte le volontà devono congiungersi. Me le professo suo obb.mo B. Ricasoli. 1 Di consiglieri aggiunti di Prefettura, nominati il Ricci e il Borghesi nel 28 Aprile 1859 dal Commissario del Governo Prov visorio P. Puccioni.